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Il corso dell’amore
A. De Botton
L’eccezione è la regola
Rabih e Kirsten sono una coppia come tante. Si conoscono sul posto di lavoro, si innamorano, si sposano, hanno due bambini e vivono ad Edimburgo.
Una coppia la cui storia diventa esempio e veicolo che permette all’autore, Alain De Botton, di esplorare le fasi e le trasformazioni dell’amore per instaurare un dialogo filosofico con il lettore e sdoganare il mito dell’amore romantico che si rivela fallimentare fin da subito.
L’autore ci prende per mano per insinuarsi fin nelle viscere di tutte le sfide quotidiane con cui la coppia è alle prese. Egli ci rende partecipi, grazie ai suoi innumerevoli interventi, essenziali per capire le ragioni che muovono le emozioni e l’incomunicabilità all’interno della coppia. Gli sforzi che ognuno di loro deve fare per mantenere vivo il rapporto in nome dell’amore cristiano che consapevolmente accettano di portare avanti con il matrimonio. Un percorso fatto di frustrazioni, di solitudine di rinuncia a se stessi in nome di un progetto comune che supera e ingloba le singolarità per diventare famiglia.
Quando il linguaggio si applica alla vita reale il suo significato si amplia: l’amore deve essere costruito giorno per giorno e gli ostacoli quotidiani diventano, dovrebbero diventare, la molla che rafforza il legame. Concetto questo che viene ampiamente affrontato da Denis de Rougemont ne l’Amore e l’occidente, un volume che De Botton tiene sott’occhio.
La domanda che pongo a questo libro ogni volta che lo sfoglio è la seguente: a cosa serve la famiglia?
De Botton non nasconde che, oltre ad essere una buona alternativa alla solitudine, la famiglia sia anche funzionale al mantenimento dello stato sociale. È indispensabile al consumismo e non da ultimo serve a ordinare la società, ma questo è vero se la guardiamo dal punto di vista della collettività. Se spiamo dal buco della serratura di Rabih e Kirsten ci rendiamo conto che nella famiglia si sintetizza e approda il senso di tutto il percorso dell’amore.
I genitori trasferiscono nei figli la loro parte migliore. I figli sono la promessa della perpetuità e l’amore è un dono che offriamo. Una scia invisibile che ci lasciamo indietro.
Questo romanzo è una dichiarazione d’amore scevro di luoghi comuni. Saldamente attaccato alla realtà, che guarda con fiducia l’uomo e la donna scommettendo sulla loro intelligenza. In un mondo dominato e tartassato di modelli di perfezione inconsistenti, in cui tutto si interrompe appena dopo il suo principio, congelato nella formula del: ..e vissero felici e contenti impossibile da applicare in maniera duratura alle nostre relazioni. In questo panorama Kirsten e Rahih sono un’eccezione che non chiedono immedesimazione al lettore, ma solo di essere visti.
Tutto il senso del romanzo si realizza nell’ultimo periodo. Rabih ha compiuto la sua formazione e con lui il lettore. L’autore raccatta i suoi strumenti ed esce di scena:
Il corso dell’amore è il coraggio di non lasciarsi sbaragliare dall’ansia, di non ferire gli altri per frustrazione, di non infuriarsi troppo con il mondo per le ingiustizie che sembra infliggere con assoluta non curanza, per non impazzire del tutto e per riuscire a perseverare in qualche modo, più o meno adeguato nelle difficoltà della vita coniugale.
Dorine Shkreli
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nata una star?
N. Hornby
Primo racconto scritto da Nick Horbny che leggo il libro narra la storia del rapporto tra genitori normali e la decisione di un figlio di fare la porno star. Racconto tragicomico che racconta il rapporto difficile tra genitori e figli mi ha fatto ridere e piangere allo stesso tempo. Consigliatissimo.
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Una spola di filo blu
A. Tyler
Uno dei libri più inutili che abbia letto; per tutto il libro aspetti che succeda qualcosa che non succede mai. Una storia inconcludente e vuota.
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Una spola di filo blu
A. Tyler
mi è piaciuto molto .
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Un ragazzo
N. Hornby
Leggi un libro e ti sembra di vedere un film. Le pagine scorrono velocemente tra personaggi particolari in una Londra effervescente. Adulti e adolescenti si mischiano in una storia ricca di umoriso e positività.
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Molto forte, incredibilmente vicino
J. Foer
il dolore privato, la ferita più grande ancora aperta nel nostro mondo degli ultimi cinquant'anni, la solitudine e la malattia raccontati col candore, la delicatezza e l'innocenza degli occhi di un bambino o di chi ci osserva da un mondo oltre il mondo...commovente dalle lacrime al sorriso
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Mi chiamavano Piccolo Fallimento
G. Shteyngart
Un bellissimo libro molto commovente. Gia da come ho letto di quello che stava scitto sotto al libro mi e piaciuto molto, non oso pensare quando lo comprerò cosa succederà.
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Funny Girl
N. Hornby
"Barbara sapeva di non voler diventare reginetta per un giorno, e nemmeno per un anno. Non voleva diventare reginetta e basta. Voleva solo andare in televisione e far ridere la gente."
E' per questo che Barbara rifiuta il titolo di Miss. Blackpool, perché lei vuole trasferirsi a Londra, una città degli anni '60 vibrante e dinamica, pronta a cambiare e a modellarsi con il tempo.
Anche lei è disposta a cambiare, infatti Barbara presto modificherà la sua identità diventando Sophie, un nome adatto al suo obbiettivo: andare in televisione e far ridere la gente.
Non vuole essere una delle tante ragazze che vengono coperte d'oro per fare le soubrette (che a pensarci bene lei, non sa nemmeno cosa voglia dire).
Senza esperienza ne raccomandazione Sophie non è presa sul serio dal suo manager quando gli dice di voler fare l'attrice: ha conosciuto troppe belle ragazze partite con quel sogno, ma presto rimaste deluse. Per Sophie però sarà diverso e Brain dovrà ricredersi perché, fra tutti colloqui scadenti che le ha proposto per farla desistere, lei riuscirà a strabiliare il gruppo degli imbelli entrando nel loro cuore. Sta per diventare la protagonista di una sitcom prodotto dalla BBC e con lei iniziare la sua più bella avventura che porta un titolo: Barbara (e Jim). Un romanzo che segue la vita di questa giovane e seducente ragazza accompagnandola per tutta la sua carriera.
Un finale diverso e significativo che racconta il momento più temuto dalle star, ma che ognuna di esse primo o poi dovrà provare: perché la notorietà è come una ruota panoramica, quando raggiunge la vetta poi inizia a scendere.
_Giulietta_
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Dora Bruder
P. Modiano
Un libro particolare che ha come sfondo l'incubo della Shoah.
Modiano si improvvisa investigatore sulle tracce di Dora, ragazza ebrea che non esiste se non per l'annuncio della sua scomparsa.
Il testo è un continuo intersecarsi di rievocazioni autobiografiche dell'autore (che spesso appaiono forzate, quasi estranee alla narrazione), di ricordi e di immagini di una Parigi che non esiste più, nella costante ricerca di una spiegazione che il passato non vuole restituire.
Un libro consigliato anche se non eccezionale.
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Dora Bruder
P. Modiano
E' il primo libro di Modiano che leggo, autore che non conoscevo prima del Nobel. Libro bello, scrittura tersa, ma non posso dire che mi abbia colpito in maniera straordinaria. Ne ho colto la forza solo in parte.